Santa Cecilia di Castinatelli
Come afferma Amedeo La Greca, i ruderi della chiesa, del chiostro e di alcuni pozzi per la raccolta dell’acqua piovana, unitamente ad alcuni ambienti, si scorgono nel fondovalle, località omonima.
Detto comunemente “la Badia”, il cenobio fu fondato nel 1022; i feudatari locali avevano il diritto di nomina dell’abate che aveva giurisdizione spirituale sul territorio circostante e sul Cenobio di San Nicola di Centola.
Aveva numerose rendite ed un grande patrimonio boschivo; la lavorazione delle castagne era una delle attività principali. Appunto per la sua ricchezza passò spesso da un proprietario all’altro, compreso il capitolo di San Pietro in Roma che lo possedette dal 1654 alla metà dell’Ottocento, quando, nel 1851 passò al vescovo di Vallo.